Da “Il mestolino” n.14

Devo a tutti voi delle scuse, perché, nel corso dei nostri ultimi incontri, devo ammettere che mi assopivo spesso. Vi prego di perdonarmi: sapete bene che non era nel mio sti­le, anzi siete proprio voi ad avere subito incursioni con le mie continue e spesso impertinenti domande! Ho un vago ricordo degli ultimi momenti con voi: a essere precisi, degli ultimi momenti in cui voi venivate da me, a casa mia, accan­to al mio letto e io, francamente, non capivo perché. Spesse volte presi l’aereo, e mi piaceva il volo e la sua liturgia, spe­cie al momento del decollo. Mi piaceva perché mi dava l’idea della grande libertà che il Signore aveva saputo donare agli uccelli del cielo in via naturale, mentre l’essere umano ave­va dovuto industriarsi assai per avvicinarsi a tale emozione. Ecco, in quel tempo, io ero pronta sulla pista, avevo le mani protese per quanto potevo, con i flaps giù, come dicono gli aviatori, i miei motori al massimo, e chiesi, come da manua­le, a Chi di competenza, l’autorizzazione al decollo, che mi fu prontamente concessa. Eppure, ho memoria che qualcuno a me caro cercasse in tutti i modi di tenere la mia pressione arteriosa a un valore tale che mi tenesse al suolo: non per cattiveria, ma per non farmi…partire. Costui non si rendeva conto di dove io desiderassi andare e di dove sarei potuta ar­rivare: ma, oops, mi sovviene che questo concetto in realtà

aveva già scritto mio fratello, Don Paolino! Eh già, lui era il più bravo, lo dicono tutti anche adesso, io pure ho contribuito a fargli s

Sono quasi tre anni che sono arrivata, e mi pare di provare le stesse sensazioni del 1917 nella casa di via Depretis: avete presente la fotografia in bianco e nero di quella bimba dritta in piedi su una delle due sedie davanti la scrivania di mio papà Luigi? Scusami, Francesco, ora è la tua, ci lavori tu, ho fatto un’altra gaffe! Ma qui è come se avessi tre anni, e a una bimba di tre anni si perdonano molte cose! Sì, sì lo so che la buona educazione inizia da subito…altrimenti chi la sente mamma Maria e i suoi scritti! Ma qui dove mi trovo, le cose sono un

 

Aprile 2010. Momento in cui si festeggia l’adozione del nipote.