Ricordo un pensiero fugace, a Tavola nella casa di via Depretis, una sera di periodo pasquale: Enrichetta mi disse che Gesù stava a cena coi suoi amici e ben sapendo ciò che di li a poco sarebbe successo, scuramente guardò, magari per caso, sulla tovaglia, i pezzi di pane via via spe2ati per la cena e forse, mi disse, ebbe ‘idea di “nascondersi” in quei pezzi di pane, di nascondervi il Suo corpo, la Sua carne di cui sarebbe stato fatto scempio poche ore dopo e si inventò l’Eucarestia Prese i pezzi di pane e disse ai Suoi amici che sarebbero stati il “Suo corpo” per loro, per sempre, il segno che non lo avrebbero perso .Gesù non disse ai suoi amici vi lascio il mio spirito: Enrichetta mi disse che non lo avrebbero capito o creduto perché troppo complicato, disse allora vi lascio il mio corpo nel pane che mangerete, una cosa percepibile forte, nel quale appunto, pensò di trovare utile nascondiglio. Enrichetta pensava che in fondo il mistero dell’Eucarestia potesse avere avuto questa genesi molto umana, molto semplice, chiara per gli amici e potente per tutti in ogni tempo.

 

di Francesco Giulio Beltrame