… quante cose belle sono sbocciate grazie a te!

Mia cara Enrichetta, sono passati già otto anni da quando sei passata dall’altra parte, nell’Aldilà. E’ passato di nuovo il tuo compleanno, il 6 aprile; è passata anche la Santa Pasqua, e che Pasqua! Ho sempre pensato in questi mesi di lockdown che anche il Coronavirus sarebbe stato per te soltanto una nuova occasione per stringerti sempre di più a Gesù. Ho l’impressione di conoscerti da sempre, forse perché ormai fai parte della mia vita spirituale. Anche se la nostra amicizia è durata solamente quattro anni, niente umanamente ha più valore per me, come prima di conoscerti. Mi rendo conto che certe abitudini, oramai radicate nella mia vita, sono germogliate in tua presenza. Ricordo che un Sabato santo, il giorno del silenzio, il giorno della discesa di Gesù negli inferi, ci siamo sentite al telefono dopo le lodi. Risuona ancora alle mie orecchie la tua voce che condivide con me qualche pensiero e preghiera: la gioia di Adamo, che vedendo Gesù disceso da lui negli inferi, si percuote il petto per la meraviglia. Gesù prende per mano Adamo per scuoterlo, per svegliarlo, per illuminarlo, per farlo risorgere dai morti. Esattamente come avviene per noi due,
nel silenzio del nostro cuore, perché anche noi siamo in attesa negli inferi. E accompagnate dalla nostra speranza, ci facevamo compagnia, scambiandoci i pensieri più intimi. Ogni mattina, prima di uscire da casa, leggo le letture dal messale quotidiano che mi hai regalato, con tanto di dedica      (A Gosia e Leo; ai grandi “col… compito” di tradurre tutto ai “piccoli”.

Questo vi auguro con immenso affetto. Enrichetta. N a t a l e 2009). Ricordo ancora le mie emozioni fortissime: lo stupore nel ricevere questo librone. E’ stato il tuo primo regalo. Non sapevo cosa fosse! All’epoca non pensavo si potessero leggere le letture della Messa stando a casa. Non lo facevo mai. Non sapevo nulla di come fosse formato l’anno liturgico: A, B e C. Adesso non potrei farne a meno. Quante abitudini, adesso radicate nel mio quotidiano, sono sbocciate grazie a te. Quante volte mi è capitato, in circostanze difficili o in momenti in cui dovevo prendere una decisione impegnativa, di correre da te con la segreta speranza di risolvere la questione, di ricevere la giusta risposta. E tu, appellandoti soprattutto alla mia esperienza vissuta, mi hai sempre condotta alla decisione più giusta, senza sostituirti nel giudizio o nella risposta. E questo tuo starmi accanto, salda, nella certezza che la soluzione c’è sempre, mi manca tanto tanto…

Malgorzata Anna Janus