Da una famiglia così straordinaria come quella di Beltrame Quattrocchi non poteva che nascere una donna così forte e profonda come Enrichetta. Una donna piena di valori, di sentimento e sempre pronta ad aiutare ed ascoltare gli altri. Talmente pronta che anche dopo un intervento chirurgico era capace di ricevere chi aveva bisogno di conforto e supporto non preoccupandosi del suo stato di salute così debole e precario del momento. Una donna devota all’ascolto e alla preghiera. Una donna innamorata della vita e della sua famiglia, soprattutto dei suoi genitori, che non è mai riuscita a contraddirli ma semplicemente perché, come lei stessa diceva: “Erano genitori giusti e sempre presenti”. Li stimava, li adorava, li amava e questo è un qualcosa di bellissimo, un’ emozione unica che ogni genitore vorrebbe sentir dire da parte dei propri figli. Ci presentiamo, noi siamo Francesco e Regina, una coppia di fidanzati che hanno conosciuto da poco questa donna. Ad essere sinceri non abbiamo mai conosciuto direttamente questa splendida persona ma lo abbiamo fatto indirettamente grazie a Padre Massimiliano. Ci è bastato osservare Padre Massimiliano e guardare nei suoi occhi che si illuminano di una luce vera  quando  ricorda con entusiasmo gli incontri con Enrichetta, ci è bastato ascoltare lui per capire quanto bella era l’anima di questa donna e aver voglia di saperne ancor di più di Enrichetta. Ella ha sempre testimoniato l’amore dei propri genitori, la solidità della coppia vissuta in armonia, fede e quotidianità. Vissuta, insomma, in modo sano tanto da portare alla santità. E lei ha chiesto e chiede sempre ad ogni coppia di

fidanzati e sposi di aspirare alla santità, una santità bella e pura : la  “Santità coniugale”. Noi come coppia accogliamo questa richiesta di Enrichetta e cercheremo di avere come esempio proprio Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi nel nostro cammino insieme. Solo così sappiamo che  “il nostro ordinario insieme possa essere vissuto semplicemente in maniera straordinaria”  con la presenza di Dio e nutrendoci di cose semplici. Ad essere sinceri già quando ci fidanzammo, cioè circa sette anni fa, senza volerlo poiché non conoscevamo ancora questa beata famiglia, abbiamo messo in pratica ciò che Enrichetta e i suoi genitori diffondono. I primi periodi da fidanzati ci giurammo delle cose e, per ricordarle quotidianamente, coniammo un acronimo che ancora oggi ci ripetiamo nel momento del bisogno. Nel formare l’acronimo cambiammo diverse volte la combinazione fin quando non decidemmo la versione ufficiale: FARP; acronimo delle parole Fiducia, Amore, Rispetto e Protezione,  pensando che questi sono i pilastri per reggere la casa di un Amore solido. Ora che abbiamo conosciuto Enrichetta, sappiamo ancor più che stiamo camminando sulla strada giusta come coppia e che non c’è bisogno di fare cose grandi o grandi miracoli per aspirare alla santità ma abbiamo capito che la santità è sempre diversa e che tutti debbono e possono aspirare ad essa se vogliono. In cuore nostro speriamo ovviamente un giorno di poter sigillare il nostro amore davanti a Dio per sentirci ancora più forti e nel frattempo seguiamo alla lettera le parole di Enrichetta: “Per essere felici bisogna guardare dai tetti in su” e noi aggiungiamo “stretti mano nella mano”.

Testimonianze         di Francesco De Stefano e Regina Del Mastro dalla rivista n.ro 15 di Aprile 2017