Ho avuto la grazia di conoscere Enrichetta Beltrame Quattrocchi in occasione della Festa della Famiglia, svoltasi il 19 giugno 2011 nella Diocesi di Acerra, ove ella rese una toccante testimonianza sulla vita dei suoi Beati Genitori. Per me e per la mia famiglia è stata una gioia e un onore ascoltarla, ma mai avrei immaginato di trascorrere del tempo con lei e addirittura di recarmi a casa sua. Al termine del convegno, infatti, mi chiesero di riaccompagnarla a Roma. Durante il viaggio, abbiamo recitato il Santo Rosario, un Rosario recitato non a parole come spesso mi accade, ma meditando i sacri misteri col cuore. Giungemmo a Roma ed entrando in quella casa non riuscivo a credere di trovarmi proprio nel luogo in cui i Beati Coniugi avevano vissuto tanti anni educando santamente i loro figli e compiendo tante opere di carità. Appena superata la soglia di casa, avvertii una sensazione di pace e serenità che non venne meno neanche quando, ad un certo punto, andò via la corrente elettrica; quel buio non faceva paura perché  “mamma” Enrichetta trasmetteva tanta tranquillità, lei così fragile di costituzione che sembrava si rompessero le ossa solo a toccarla. Mi meravigliai di constatare che

non si agitasse né si spazientisse in alcun modo, visto che era anche lenta nei movimenti e quel buio poteva causarle una brutta caduta, oltretutto la domestica non era in casa quel giorno; da questo piccolo e apparentemente banale episodio, compresi quanto fossero granitici la fiducia e l’abbandono nella Provvidenza divina della signora Enrichetta. Quella stessa pace che ella mi donò, le era stata trasmessa dai suoi genitori, i coniugi Beltrame, i quali incarnarono la vera famiglia cristiana sul modello della famiglia di Nazareth, dove regnava l’amore e la fede in Dio. Beltrame Quattrocchi, ultima figlia dei Beati coniugi Luigi e Maria, prima coppia di sposi elevata agli onori degli altari il 21 ottobre 2001 da Giovanni Paolo II, nacque il 6 aprile 1914. Ha improntato la sua vita alla carità e al servizio degli altri; si è consacrata alla cura dei suoi cari; ha offerto il suo consiglio spirituale a tutti coloro che ne hanno avuto bisogno; ha viaggiato instancabilmente per testimoniare che la santità è possibile e consiste nell’ordinarietà vissuta con straordinarietà. Si è ricongiunta alla sua santa famiglia il 16 giugno 2012, all’età di 98 anni. Il 9 Aprile 2014, nella Curia Arcivescovile di Napoli, davanti al Cardinale Mons. Crescenzio Sepe, ha prestato Giuramento il Tribunale Diocesano al fine di raccogliere le testimonianze “Ne pereant probationes”, sulla candidata agli onori degli Altari.

 

 Testimonianze                                         di Michele Guadagno  dalla rivista n.ro 12 Ottobre 2016