Nel Giorno della Memoria, ricordando i Giusti tra le Nazioni, un riconoscente omaggio alla Famiglia Beltrame Quattrocchi

Nll’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria di quest’anno il Liceo “Albertini” di Nola (NA), mercoledì 5 febbraio 2020, ha tenuto un incontro con Lello Dell’Ariccia, cittadino di origine ebraica, testimone dei rastrellamenti nazifascisti a Roma nel 1943. Oggi con i suoi 82 anni, Dell’Ariccia, membro direttivo dell’Associazione “Progetto Memoria” di Roma, tiene nelle scuole italiane conferenze agli studenti per narrare e far comprendere la Shoah, portando la sua personale testimonianza. Erano presenti, con i numerosi alunni, la Preside del Liceo “Albertini” prof.ssa Amelia La Rocca, Padre Luigi Di Palma, religioso dei Frati Cappuccini, nonché esperto psicologo, e Padre Massimiliano Noviello, religioso dei Frati Cappuccini, postulatore della Causa di Canonizzazione della Serva di Dio Enrichetta Beltrame Quattrocchi. Il testimone Lello Dell’Ariccia, commosso, ricorda quello che capitò a lui e alla sua famiglia: «Noi abitavamo a via del Casaletto, alla periferia di Roma e mia madre prese qualche uovo, del latte, dello zucchero, dell’olio e con quel poco salimmo io, mio fratello e mia mamma su di una camionetta che in un paio d’ore ci portò a casa di mia nonna nel centro di Roma. Ma mentre ci stavamo avvicinando alla porta, un commerciante, che conosceva mia madre, la prese per il braccio e le disse che era appena passato il camion che aveva portato via anche mia nonna e una nipotina di sei anni: non torneranno più. A questa bambina è stata intitolata a Roma la Scuola Primaria “Ada Tagliacozzo”». Infine, dopo le domande degli studenti, Padre Luigi Di Palma – autore del libro “Memorie della Shoah. Colloqui con Piero Terracina, deportato ad Auschwitz” – conclude con un suo intervento. Egli ha detto che il Giorno della Memoria serve per ricordare i fatti, le vittime, i sopravvissuti – indirettamente anche i carnefici, i complici, i delatori – e serve anche per ricordare i Giusti tra le Nazioni: ai quali ben si richiama un’espressione del Talmud “Chi salva una vita umana, salva il mondo intero”. Un esempio tra tanti. Attualmente è in corso la Causa di Beatificazione e Canonizzazione dell’ultima figlia dei Beati Coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, la Serva di Dio Enrichetta. Approfondendo la loro storia si è scoperto che essi hanno aiutato diverse persone, cittadini italiani di religione ebraica, mettendo a rischio la loro vita: se si pensa solo al fatto che abitavano a Roma in via Agostino Depretis, poco lontano dal Viminale, sede del Ministero degli Interni – dove c’era la polizia italiana -, frequentato anche dalla polizia tedesca. Durante la Seconda Guerra Mondiale si prodigarono nel soccorrere perseguitati politici, soldati e cittadini ebrei. Questi dalla loro abitazione, dopo essersi rifocillati e aver indossato abiti talari, venivano condotti in stazione per partire alla volta del Monastero di Subiaco, ove trovavano rifugio e protezione. Tanti ebrei sono stati salvati per l’intervento di cittadini italiani come loro, non di religione ebraica, che oggi noi chiamiamo Giusti tra le Nazioni. Lello Dell’Ariccia ha poi replicato che sono state persone che hanno aiutato gli ebrei, rischiando la vita e senza chiedere nulla in cambio: erano credenti e non credenti; sicuramente non erano mossi da una convinzione politica. Hanno messo a rischio la loro vita, quella dei loro famigliari e dei loro figli, per salvare e aiutare dei disperati. Quando vigevano terrore, disperazione e morte essi hanno regalato speranza e vita: a loro va la nostra eterna riconoscenza. Al termine dell’incontro gli allievi, visibilmente commossi, hanno espresso la loro partecipazione con un forte e lunghissimo applauso.

Di Prof.ssa Lorenza Avella e Prof.ssa Rosa Siano