Da “Il mestolino” n.14

Alle ore 10:30 eravamo al Santuario del Divino Amore e alle 11:00 abbiamo recitato il Santo Rosario dinanzi alla tomba dei Beati Coniugi Luigi e Maria Beltrame, dopodi­ché ci siamo recati alla Cappella del Santo Spirito dove Pa­dre Massimiliano a presieduto la Celebrazione Eucaristica.

Nel primo pomeriggio, dopo aver pranzato tutti insie­me, siamo andati a casa Beltrame, la casa dove ha vissuto Enrichetta i suoi 98 anni.

Ad attenderci c’era Francesco Beltrame, nipote e figlio adottivo di Enrichetta, che ci ha accolti calorosamente e, dopo averci fatto visitare la “Casa-Befania”, ha raccontato alcuni aneddoti avvenuti tra quelle mura.

Si è soffermato soprattutto sull’accoglienza che la fa­miglia Beltrame aveva verso tutti, addirittura di come ha accolto in casa malati di tubercolosi – malattia mortale all’epoca – ed Ebrei che fuggivano dai nazisti, rischiando loro stessi la vita se fossero stati scoperti (il comando del­le S.S. si trovava a pochi metri da casa Beltrame). France­sco ha sottolineato, inoltre, la premura con cui Enrichetta ha accudito i suoi genitori ed in particolar modo la mam­ma e i suoi fratelli dopo la morte del papà e, infine, di come abbia continuato a farlo verso tutti quelli che si recavano da lei per chiedere un consiglio o una preghiera, fino all’ul­timo giorno della sua vita.

Felici e soddisfatti, ma con un pizzico di nostalgia, ab­biamo salutato quel “santuario domestico”, tutti molto se­reni e ricaricati da quel “bagno di Santità”.